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Biblioteca Telematica

CLASSICI DELLA LETTERATURA ITALIANA

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La rigenerazione

ITALO SVEVO

Commedia in 3 atti

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ATTO TERZO

 

SCENA PRIMA

EMMA e GUIDO

 

EMMA.               Ho voluto parlare con te prima di prendere una decisione. Tu dunque credi che una volta fatta quell'orribile operazione non c'è piú salvezza?

GUIDO.              Non c'è piú salvezza? Anzi la salvezza è intera. La salvezza è anzi troppa. (Con una certa tristezza.) Quel benedetto vecchio sorprese me pure. Com'è giovine! Intraprendente!

EMMA.               Ma sii sincero. L'effetto dell'operazione durerà dieci, quindici, venti giorni. Io ti perdono se hai fatto spendere tanti denari a papà ma sii sincero. Io quasi quasi prima di prendere una decisione consulto il dottor Raulli.

GUIDO.              Che cosa saprebbe dirti il dottor Raulli che io non saprei dire meglio? L'operazione, una volta che ha raggiunto il suo primo effetto raggiunge il suo ultimo con piena sicurezza. Io non mi sorprenderei neppure se vedessi ricrescere i suoi capelli. Già mi pare che quella sua testa produca una lieve peluria.

EMMA.               E allora ho perduto anche il babbo. Il marito mi morí perché fuori di tempo invecchiò… (Singhiozza.)

GUIDO.              Ma non è mica detto che perché egli è ringiovanito si faccia meno affettuoso, meno paterno. Anzi! Che cosa ve ne potevate fare voi di quel vecchio che lasciava andar sotto agli automobili i fanciulli che gli erano affidati?

EMMA.               Il fanciullo con lui era sicurissimo. Mai gli avvenne nulla di male. (Poi.) Io in questa casa non resto piú oltre. Accanto ad un vecchio che si dedica agli amori ancillari! M'allontano se non altro per evitare ad Umbertino il cattivo esempio.

GUIDO.              E con chi vuoi ch'egli faccia all'amore? Non teniamo mica delle regine in casa.

EMMA.               Oh, non scherzare, te ne prego. E quel signor Enrico! Faceva la guardia alla porta.

GUIDO.              Questo poi non è vero. Il signor Biggioni aspettava Umbertino per andare a passeggio con lui.

EMMA.               Macché! Lo sorpresi proprio mentre attendeva al suo bel mestiere. Non m'aveva ravvisata nell'oscurità del corridoio e saltò fuori dal suo camerino per fermarmi dicendo che babbo voleva rimanere solo. Poi s'arrestò e si confuse in scuse. È interessato in quell'affare dell'operazione. È inutile negare. Me lo raccontò lui stesso. Presentò la cosa come se avesse partecipato all'impresa per favorire te. Invece da quell'accorto commerciante ch'è, vi partecipò per far denari corrompendo anzi distruggendo i vecchi. Ed ora assiste all'esito, lo sorveglia, ne gioisce. Con un'immoralità da negriero.

GUIDO.              Ma che vuoi che gl’importi a un uomo ricco come lui? Sottoscrisse un'azione. 20/m. lire. Misere 20/m. lire. Le ho anzi ancora in tasca. Ma è curioso dica di avervi partecipato per favorire me. Mi permetti di fargli un rimprovero?

EMMA.               Oh, fa pure. Io sapevo che non era vero. Che può importare a te se egli vuole fare degli affari?

GUIDO.              Certo non m'importa proprio niente. Io credo però ch'egli credette di fare un favore a me che sono tuo congiunto come fa dei favori alla zia e come si sbraccia per il tuo bambino.

EMMA.               In quanto al bambino non lo vedrà piú. Non lo affido ad un uomo simile. Già da tempo avevo osservato che il fanciullo diceva delle cose curiose dacché si trova tanto spesso insieme al signor Biggioni. Aspetta che ricordi. Ah, sí! Al figliuolo della nostra vicina che diceva di essere suo amico disse: Amici? Ma io mangerò te. E quando l'altro stupito protestò egli aggiunse: Fra amici ci si mangia sempre, altrimenti non si può essere veri amici. Da chi può aver sentito una cosa simile se non dal signor Biggioni?

GUIDO.              Ma è impossibile. Il mite signor Biggioni avrebbe detto una simile cosa?

EMMA.               Dice, dice delle cose simili. Niente gli è sacro a lui. Finché visse Valentino non m'offese con una sola occhiata. Valentino era ancora caldo nella bara che egli mi aggredí con proteste e proposte.

GUIDO.              Che tu faresti bene di considerare. Specialmente adesso che vuoi staccarti da tuo padre. Vivrai cosí sola, sola con quel bambino che già ti nasconde.

EMMA.               È il mio destino, è il mio dovere.

 

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Edizione HTML a cura di: mail@debibliotheca.com
Ultimo Aggiornamento:17/07/2005 20.34

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