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Biblioteca Telematica

CLASSICI DELLA LETTERATURA ITALIANA

C A R L O   D O S S I

AMORI

CARTEGGIO

fra Carlo Dossi, Felice Cameroni, Luigi Conconi

e altri per la stampa di Amori

 

1.

A FELICE CAMERONI

R[oma] 23.2.87

Mio carissimo!

Nella nostra amicizia, da parecchio tempo io dormivo. Un raggio del benigno tuo "sole" viene ora a svegliarmi.

Dormivo, ma insieme sognavo. E sognavo un libro, che sarà, spero, compiuto, fra una quindicina di giorni.

S'intitola "Amori" e fa riscontro e contrasto alla Desinenza in A, perocchè in esso cerco di raccogliervi la luce rosea del mondo femminino in quella maniera che nel precedente libro vi avea accumulato le tenebre. Senonchè il bene che si può dir delle donne è purtroppo più scarso del male, e però il nuovo volume sarà minore, per mole, dell'altro.

È libro castissimo. Il più ardito atto di amore che vi si compie, è un bacio - e, anche questo - attraverso il cristallo di una finestra. Ora, si tratta di dargli il battesimo dell'inchiostro tipografico. Mi rivolgo quindi anche a te perchè tu ne faccia parola a qualche editore. Che le mie proposte per quanto miti vengano accolte ho poca o nessuna speranza - tuttavia le metto fuori. Al rimorso di non aver tentato, preferisco il dolore di aver fallito nel tentativo.

Quanto offrirei e chiederei all'editore, sta scritto nel fogliuzzo a parte che qui compiego. Modestissimi sono i miei patti. Se esigo che si stampi a Roma il volume, è perchè voglio curarne colle mie assidue forze la perfetta edizione; se desidero che esca tipograficamente abbigliato in un modo piuttosto che nell'altro è perchè la veste è condizione - presso che sempre indispensabile - del buono o cattivo successo e degli uomini e delle opere loro.

Qualunque risposta tu mi possa ottenere e mi faccia presto conoscere, sarà sempre cara, per la mano onde scritta, al

tuo Dossi

 

2.

A EDMONDO MAYOR

R[oma] 23.2.87

Mio Edmondo

eccoti un progetto di accordo librario per la stampa de' miei Amori. Rimane a trovare chi lo accetti, e per questo mi raccomando anche a te e al tuo amico S.r Le[...], che conobbi in tua casa per uomo colto e gentile.

I patti che io propongo sono certamente miti e dovrebbero tali sembrare ad ogni onesto editore. Se domando che si stampi il volume in una tipografia romana, è perchè esca veramente dalle mie mani - con correttezza assoluta - e se desidero di scegliere io stesso il suo formato, i suoi tipi, la sua carta, è perchè questo libro fu da me ideato per così dire vestito, [in modo da] costituire in esso il pensiero, la forma letteraria e la forma tipografica un tutto inscindibile, indispensabile al suo miglior successo.

Il titolo erotico potrebbe sollevare sospetti a qualche editore. Ebbene: ti dò pieni poteri di garantire che si tratta di un lavoro castissimo dove l'amore non oltrepassa l'atto del bacio, se pur vi arriva, perchè tra le due bocche havvi in mezzo il cristallo di una finestra.

In ogni modo, se le condizioni che io presento non piacciono, si abbia tanta pazienza da contrapporne altre. Di facilissima contentatura, ben sai, è

il tuo Dossi

 

3.

DA FELICE CAMERONI

Milano, I°/3/87

Mio Dossi

Pel primo, interpellai l'editore Galli, che sa lanciare i libri, dalla Galleria V.E., ma la retroscritta sua risposta mi ricondusse presso l'amico Dumolard. Questi accetta le tue proposte, ai seguenti patti:

I Una prima edizione di 500 esemplari

II La proprietà del libro per 4 anni, riservando all'autore quella delle edizioni successive

III Consegna dell'edizione completa, non più tardi dei primi giorni di giugno, perchè subito dopo comincia la morta stagione, oppure rinvio dell'edizione alla metà del venturo ottobre, in cui si riapre il commercio librario.

IV Tanto per la carta, che per la stampa, Dumolard s'intenderà con te, giacchè non vorrai immobilizzare gli Amori con un'edizione troppo costosa e quindi fuori commercio.

Manda direttamente all'editore G. Galli (Galleria V.E.) ed al Dumolard, la tua risposta. Dal canto mio, mi sento tanto nauseato dell'iniqua distribuzione dei compensi al lavoro praticamente utile ed al vero ingegno, in questa Beozia di cantanti e di ciarlatani ciondolati, che vorrei divenire il Porati delle nostre classi dirigenti, per infliggere loro dei clisteri di melanite. Quattromila lire per sera al macellaio Tamagno e si sofistica sulla gratuita cessione d'un lavoro inedito di Dossi!

Dammi tue notizie. Salutami il Valentini della Riforma. Appena mi sarà possibile, verrò a trovarti.

Ex travet, ora milionario Pessimista

P.S. = Hai vista la prefaz.e di Rod ai Malavoglia, nella parte che ti riguarda? - Come vanno i tuoi Amori... non a base d'inchiostro, ma di fisiologia? - E la tua mania archeologica? - Libero da ogni vincolo, rosicchio novità letterarie, sbadiglio nella buona società, sogno l'eremitaggio dello Stelvio, oppure la modernità febbrile dei boulevards.

 

4.

DA LUIGI CREMONA

Giovedì, 3/3 87

Carissimo Alberto,

Ricevo ora il fascicolo luglio 1874 del Bollettino Consolare, che ti avevo domandato per Vittorio.

Non abbiamo ora nel nostro Orto piante, rivestite di foglie, della mimosa pudica; ma ho mandato a cercarne all'Orto botanico, e potrò averne una quando tu mi dica di mandartela.

Manderò oggi, dopo le 5, a ritirare i volumi dello Zollner, secondo l'intelligenza.

Spero che avrai ricevute le copie del mio libretto, e fatto gradire all'illustre Crispi quella che gli era destinata. Sarei felice ch'egli trovasse le mie idee concordanti colle sue proprie. Mi stanno ferme nella mente le cose che mi dicesti avantieri sera.

Sinora i Trattati non sono venuti.

Come sempre

il tuo

Luigi Cremona

 

5.

AI F.LLI DUMOLARD

7.3.87

Egregi signori

L'ottimo nostro Cameroni mi ha comunicato la Loro favorevole risposta circa la prima edizione degli "Amori" che avverrebbe sotto il patrocinio della spettabile loro ditta. Acconsento dal canto mio che tale edizione non superi le 500 copie - e [parola illegg.] che la proprietà del libro rimanga alla Ditta editrice per 4 anni. Solo desidererei che quest'ultima clausola fosse modificata nel senso che la proprietà cesserebbe coll'esaurirsi delle 500 copie da essa stampate e ciò quand'anche non fossero scaduti i quattr'anni.

Il manoscritto sarà consegnato in tipografia tra 15 o 20 giorni, e poichè la stampa del centinajo di pagine di cui si compone non prenderà certamente molto tempo, il libro - al più tardi - potrà essere messo in commercio alla fine del prossimo aprile.

Se ho messa la condizione che la stampa sia fatta a Roma, è perchè ciò mi dà modo di sorvegliare l'edizione anche in macchina. Il mio carissimo amico Perelli, direttore dell'Istituto tipografico italiano, s'incaricherebbe, se Loro credono, della stampa del libro, al prezzo di puro costo. Qui accludo una sua lettera in tal senso. Perchè non venga stampata una copia sola in più del numero da Loro fissato, potrebbe bastare la mia parola di galantuomo: allo scopo però di evitare l'ombra del menomo sospetto sull'onesto adempimento di questo patto desidererei che qualche persona di Loro particolare fiducia qui a Roma controllasse la tiratura de' fogli.

Resta la questione della carta e della rilegatura. Gli "amori" - sono libro, benchè castissimo, da salotto elegante e quindi richiedono una edizione civettuola. Io ne avrei imaginato [una] affatto nuova, e che dovrebbe - spero - concorrere al buon successo del libro. Vorrei cioè impiegarvi [di] quella carta giapponese (tratta dalla [mo]rus papyrifera) leggera come ali [di far]falle. L'ho già esperimentata [col tipo]grafo e mi sono persuaso che essa riceve e conserva la stampa cogli inchiostri europei. Ebbi inoltre assicurazione che il suo costo non oltrepassa quello della carta usuale buona. Un mio conoscente si è incaricato di trovarla in quantità sufficiente e fra pochi giorni avrò la sua risposta, coll'indicazione dei prezzi - risposta che mi affretterò a comunicare Loro. In ogni modo se i prezzi non converranno l'edizione sarà condotta in bella carta italiana circa la quale sarà facilissimo intenderci.

Conchiudo, ringraziandoli sentitamente dell'accoglienza alle mie proposizioni, le quali, ad ogni buon fine, troveranno, nell'unito foglietto, colle modificazioni di Loro desiderio.

E siano cortesi di una stretta di mano al Loro autore

C. Dossi

 

6.

A FELICE CAMERONI

8.2.87

Per un autore, sospettosamente guardato dal pubblico e dagli editori come son io, tu Cameroni fai da Provvidenza intelligente, perchè non solo mi spingi, coll'incoraggiante tua voce, a continuare il letterario mio solco e a seminarlo, ma una volta maturata e mietuta la messe impedisci che mi si ammuffi in granajo e la trasformi in pani librari.

Delle due proposte ho naturalmente accolta - e accolta con riconoscenza - quella dei S.ri Dumolard, ai quali andrà - raccomandandola a te - la lettera qui compiegata.

Senza certo pretendere una edizione di lusso principesco la vorrei però bella e gentile e superbetta [parola illegg.]. Gli Amori sono libro da salotto elegante e perciò debbon avere una veste adatta. Quali sieno in ciò i miei intendimenti, vedrai dalla lettera pei Dumolard. Caldeggiali, te ne prego.

Al S.r Galli scrivo un biglietto con un ringraziamento e un rifiuto.

Buone le mie notizie. Assai migliori però mi sembrano le tue. "Non più impiegato e ora milionario" ti sottoscrivi - Che potresti desiderare di più? E poi ti dici pessimista! O incorreggibile calunniatore e della sorte e di te stesso, accogli un bacio riconoscente

dal Dossi tuo.

Se i Dumolard accettano definitivamente di essere miei editori, puoi fin d'ora annunciare il libro - Amori - di Carlo Dossi.

 

7.

DA LUIGI PERELLI

14.3.87

Caro Alberto

Eccoti i campioni della carta venuti da Parigi.

Spero che stii già meglio e di vederti al lavoro domani.

Ti bacio

tuo Gigio

 

8.

DAI F.LLI DUMOLARD

Milano 15 Marzo 1887

Stimatissimo Signore

In replica alla stimata Sua 8 Corr.te

Cesserà per noi il diritto del suo lavoro "Amori" prima dei 4 anni dal giorno della pubblicazione qualora l'edizione si esaurisca prima di quell'epoca.

La publicazione dovrà aver luogo non dopo il 1° Maggio.

La tiratura sarà di copie Cinquecento e verrà eseguita in Roma, ma il preventivo della spesa ed un saggio della carta dovrà essere spedito alla nostra ditta.

L'Autore avrà per solo compenso copie Cinquanta e dovrà occuparsi della pubblicità.

Della coperta pure si desidera vedere la prova.

Non avendo altro ad aggiungere, colla massima stima ci protestiamo

Devotissimi

f.lli Dumolard

 

9.

A LUIGI CONCONI

20.3.87

Amatissimo Bigio:

lo scorso luglio, quando anche ci vedemmo a Milano, ti ho raccontato come stessi mettendo insieme un libro di presensi d'amore. Ora il libro è compiuto, e sarà edito pel 1° maggio dai Dumolard. La stampa verrà però condotta in una tipografia di Roma, acciocchè io possa sorvegliarne meglio la correzione tipografica.

E perchè il libro non riesca almeno pesante dal lato dell'edizione, avrei deciso d'imprimerlo in quella carta giapponese che sembra pelle di cipolla, ed è chiamata di seta benchè in verità sia tratta non dalla bava del baco ma dal suo alimento, il gelso. Un libro stampato con sifatta carta, presenta in ogni modo il vantaggio una volta letto, ed anche come io desidererei per il mio, di poter servire da fazzoletto di naso.

Ora io ho bisogno di te. Il libro per dov'è pubblicato dev'essere una imitazione, non una falsificazione japonica. Per la copertina, la quale dovrebbe rappresentare un ramo di sensitiva (simbolo del contenuto del volumetto) i miei amici mi hanno fatto sperare il concorso di Guido Boggiani, che tu pure conosci e certamente ammiri. Per il frontispizio io invocherei poi il tuo.

E il frontispizio, se accogli la mia preghiera, dovrebbe essere fatto in inchiostro nero secondo il progetto che qui ti accludo. Importa che le lettere, pur restando leggibilissime, riproducano con macchie il carattere delle giapponesi.

Ti manderò sotto fascia [parole illegg.].

In mezzo alla pagina sarebbe da porsi una cartelletta nera colle lettere in bianco e grosse

A

M

O

R

I

- Da un lato e dall'altro, due scritte, colle lettere in nero e disposte una sull'altra - Roma - Carlo Dossi - autore - Milano - Dumolard editore. Sotto alla cartella il millesimo 1887. - Il formato dev'essere identico a quello da me indicato sul foglietto. - Il disegno deve eseguirsi a penna in modo da [potersi] riprodurre in zincotipia il che si farebbe qui a Roma.

Se hai un'ora di tempo da dedicare a questo lavoruccio, ti sarò gratissimo. In ogni modo mandami una linea perchè io possa regolarmi.

Dimmi che ti tratto con troppa confidenza. Non mi vergogno, ma aspetto che tu mi imiti.

Tuo, nell'amicizia e nell'arte,

Dossi

 

10.

AI F.LLI DUMOLARD

22.3.87

Accetto le modificazioni dalle LL.SS. apportate colla Loro lettera del [15 marzo] alle mie proposte per l'edizione del volume: Amori. Il volume sarà pubblicato al 1 del prossimo maggio ed io destinerò una parte delle 50 copie che Loro mi lasciano alla pubblica stampa.

Fra pochi giorni invierò loro un foglio del libro stampato in carta giapponese ed uno in carta nostra (sono prove a mie spese), coi prezzi particolareggiati, e farò seguire, in bozze, l'intero lavoro come pure il progetto della copertina. Sono d'avviso che l'eleganza dell'edizione debba grandemente conferire al buon successo commerciale del libro, essendo esso [parola illegg.] destinato alle signore ed alle signorine le quali non ammettono ne' loro salotti gente [parola illegg.].

Dai miei primi calcoli, ogni volume non dovrebbe oltrepassare - per costo - tutto compreso - le lire 1.40. Vendendolo a 5 lire, la Loro ditta avrebbe margine di dare larghi sconti agli altri librai e di realizzare un guadagno. In ogni modo, non volendo io che un mio libro possa riuscire loro cagione di un danno, mi impegnerei, se ciò credono, dopo i quattr'anni stabiliti per le condizioni proposte all'editore, di rilevare da Loro al prezzo di costo tutte le copie rimaste invendute. Nella peggiore ipotesi la Ditta Dumolard, pubblicando il libro, non avrebbe fatto un guadagno.

Accolgano intanto, spettabili signori, le espressioni della mia stima e riconoscenza.

Dev.mo

A. Pisani

11.

A FELICE CAMERONI

R[oma] 22.3.87.

Mi permetto ancora carissimo Cameroni di mandare per mezzo tuo ai S.ri Dumolard una mia lettera. Scelgo questa via perchè la lettera riesca più accetta e perchè io abbia occasione di abbracciarti e ringraziarti di nuovo, amico mio, ora due volte felice.

Dossi tuo

12.

DA LUIGI CONCONI

Milano 22/3 87

Carissimo Alberto.

I dubbi che ti fossi stancato delle mie sempre insoddisfatte promesse li considero momentaneamente spariti colla tua ultima carissima e col massimo piacere vedrò di accontentarti in quel poco che posso. Mi metterò subito a questo piccolo lavoro e spero indovinare i tuoi gusti che in fatto di giapponesismo sono anche i miei come vedrai da una prova di stampa della riproduz.e di un quadro ultimamente esposto a Brera e che ora espongo a Venezia, alla quale poso la scritta coi tuoi stessi principii - Però mi spiace di non coincidere con te che in questo.

Farò i disegni un po' più grandi della misura speditami, ma in proporzioni giuste, perchè rimpicciolendoli con la fotozincotipia fino alla misura che vuoi tu riescono meglio e prima della fine del mese calcola di averli a Roma. - Mi sembra inutile mandarmi il volume giapponese avendo quì occasione di vederne e anzi avendone io qualcuno. Però fa come vuoi.

Ho sentito dalla Sig.ra Odazio che intendi lasciare l'ingrata patria divoratrice dei suoi figli e me ne duole sinceramente quantunque convinto che tutto il mondo è paese. Parmi che a Roma tu mi sia vicino e che dobbiamo vederci ogni quarto d'ora e invece stiamo dei mesi senza vederci e senza scriverci.

Avrei bisogno che stessimo sempre insieme - Ecco un altro desiderio che sarà forse sempre insoddisfatto quantunque così semplice e naturale e possibile. Carissimo Albertino, ti manderò qualche cosa che ti ho promesso, il più presto possibile, sicchè puoi far conto che passerà ancora molto tempo. Possibile che non ne indovini una? Ti saluto col massimo affetto e la più grande amicizia

tuo

Luigi

 

13.

A LUIGI CONCONI

26.3.87

Bigio carissimo - Cento e mille grazie della benigna accoglienza che hai fatto alla mia domanda. Accettando di essere padrino artistico del nuovo libro che sto per stampare, esso entra nella vita letteraria con fiducia e coraggio.

Sempre tuo, riconoscentissimo

Alberto

 

14.

A LUIGI CONCONI

R[oma] 2.4.87

Carissimo Bigio

Tutti i buoni artisti, sono falsificatori - falsificatori s'intende della natura - e tu sei ottimo artista. Il tuo frontispizio giapponese è tale che se un nato nel paese delle gru e dei bambù lo vedesse, ci si proverebbe ingenuamente a leggerlo. Tu hai non solo compreso ma oltrepassato il mio desiderio e perciò ringraziandoti vivamente e nella speranza che tu usi il mio poveretto alfabeto come io usai del tuo ricco pennello, ti abbraccio

il tuo Dossi

 

15.

A LUIGI CREMONA

R[oma] 2.4.87

Caro ed illustre amico

Sulla crisi avrei parecchio da dirti, non da scriverti. Occioni, però, mi avverte che tu dovresti essere qui il giorno 5 per il consiglio dell'ordine di Savoja: e, in quel dì, ti verrò a cercare.

E ti cercherò anche per pregarti di affidarmi per una settimana la Mimosa pudica che mi [parola illegg.] trovare e un ramo di cui dovrebbe esser raffigurato sulla copertina del mio nuovo libercolo.

Con riconoscente amicizia

tuo

Alberto

 

16.

DA LUIGI CREMONA

Lunedì [4.4.87]

Eccoti la mimosa pudica; ne puoi disporre come ami meglio - tenerla quanto tempo ti occorra - o anche ritenerla come tua -

Nel caso che non amassi ritenerla, indica al latore ovvero fa sapere più tardi a me il giorno in cui si dovrà venire a riprenderla.

Non dimenticherò Occioni e Vertunni, nè i marmi antichi.

Ciao dal cuore.

il tuo

L. Cremona

 

17.

AD AMALIA DEPRETIS

R[oma] 3.4.87

Eccelsa signora

Presento alla sua benedizione le bozze de' miei "amori". Non badi agli errori di stampa e anche di forma, ma a quelli di cuore, e sia, per questi, severa, inflessibile.

Domani a sera mi permetterò di venire da Lei a riprenderle e le troverò - sono certo - ingentilite dal suo sguardo gentile.

Con affettuosa riverenza

mi dico Suo Alberto Pisani Dossi

 

18.

A LUIGI CONCONI

R[oma] 3.4.87

Mio Bigio

Mi hai appena fatto un favore - ed eccomi a chiedertene un altro. Impara a dirmi di sì.

Ma sono sì appropriati e ben riusciti i tuoi caratteri italo-giapponesi che non so resistere alla tentazione di impiegarli anche nella intestazione de' 10 capitoli di cui si compone il volume.

Io ti sarò quindi gratissimo se vorrai su un foglio solo di carta tracciare dieci campi quadrangolari e dentro di ognuno i seguenti titoli

Primo cielo

Secondo cielo etc.

Il frontispizio e l'indice sono già da Virano. Il libro è tutto composto e deve uscire il 1° di maggio. Spero avrà buona accoglienza, mercè tua

se non del tuo riconoscentissimo

Alberto

 

19.

A FELICE CAMERONI

15.4.87

Felice mio

Ti ho messo insieme, come desideravi, alcuni articoli sui miei libri. Nella fretta della ricerca, non mi riuscì di trovarne parecchi che pure so di avere serbati, e che potrebbero se la memoria non m'inganna ajutarti assai nel tuo studio.

Troppo conosco la tua virtù dell'ordine e della diligenza perchè io abbia da raccomandare questi brani di stampa, non pochi dei quali, una volta smarriti, sarebbero irrecuperabili.

Tra i miei lavori potresti ricordare anche gli statistici: quello p.es. sull'emigrazione - e, in cima a tutti, la relazione sul censimento del 1881, in cui avrei tentato di ingentilire lo stile burocratico. Potresti anche accennare ai vari articoli di critica che ho sparso in diversi giornali (e specialmente nella Riforma) - e che raccoglierò in qualche libera ora di riposo.

Ci terrei anche tu toccassi del mio "debole" archeologico.

Capuana mi fa nascere a Montecarlo. Erra. Sono nato a Zenevredo presso Stradella. Il paese citato da Capuana dovrebbe essere invece Montecalvo in val Versiggia che fu antico possesso e castello della mia famiglia.

Si telegrafò a Parigi per la carta - e nella prossima settimana la stampa sarà cominciata. Conconi ha, anche, già disegnato e dato ad eseguire la copertina.

Parlando con Dumolard, caldeggia anche l'idea dell'edizione francese. E salutami carissimamente quel mio buon editore.

A te, un bacio

dal tuo

Dossi

 

20.

DA LUIGI CAMERONI

Lunedì sera = Sette novità letterarie aspettano sullo scrittoio, che dedichi loro una delle mie solite masturbazioni bibliografiche e non so decidermi a questa inutile funzione giornalistica, se prima non ho terminato l'articolo per gli Amori. Guai, se mi monto per qualche cosa! L'eretismo nervoso mi tormenta, sino al momento beato della parola fine. Il pacco postale, da te annunziato, non mi è ancora giunto. Ed io lo sospiro, quanto una gita sullo Stelvio! Implorai (sic) da Papa, lo spazio per due articoli, a caratteri piccoli, sull'Italia del 1° e 2.° maggio. E mi fu concesso, benchè la bibliografia sia l'ultima tra le rubriche giornalistiche nel nostro paese. Si vede che ti vuol bene. Io dividerò la mia roba così: Presentazione degli Amori - L'autore e la critica it.a e straniera - Il tema del libro, spiegato colle stesse tue parole, mutando io in egli - L'edizione. Appunto perchè non credo niente affatto all'influenza de' miei giudizi sui lettori, preferisco servirmi di te stesso e degli illustri critici tuoi, per indurre il pubblico a prendere in mano il tuo nuovo volume. - Pompeo cerca il caldo sull'Eupili suo. Non gli ho potuto parlare dell'ediz.e francese, ma a priori credo, ch'essa farebbe dannosa e costosa e vana concorrenza all'italiana -

Riposa calmo sulla conservazione de' tuoi documenti. Molto meglio dei quattrini, so custodire i libri - Hai avuto torto, non venendo con me da Grandi. Ti avrebbe accolto trionfalmente, e tu avresti fatto lo stesso pel suo meraviglioso modello. Salutami Levi e Valentini e non abusare delle eminenti.

 

21.

DA LUIGI CONCONI

Giovedì 21 Aprile 1887

Carissimo Alberto

I zinchi me li ha promessi per Sabato pross.° - ritengo che Turati te li avrà mandati avendolo anche sollecitato appena ricevuta la tua. Per la copertina ci vorrà qualche giorno ancora, essendo stata consegnata dopo. - Spero che queste parole ti vadano bene - Caso mai scrivimi subito che le rifarò e ti farò fare lo zinco a Milano.

Voglimi bene e credimi aff. tuo

Luigi

 

22.

DA FELICE CAMERONI

21/4 87

I Ricevuti i documenti e già consultati.

II A volta di corriere (60 chil. all'ora) mandami il volume francese dei Malavoglia, che ti lasciai nel brougham di Via P.e Umberto. Mi occorre pel cenno della pref.e, che ti riguarda.

III Sgobbo per gli Amori; poi salirò sul Calvario delle novità, che minacciano sorgere all'altezza del Monte Bianco. Maledetta la grafomania!

IV Cristo, che meraviglia il modello del Grandi! Non esagerai nell'articoletto di cronaca del Sole di ieri.

V E la farsa dei ciondoli?

VI Capisco, dal lato pecuniario, la determinazione di Pompeo, riguardante l'ediz.e francese. Scrivimi a lungo, borghese al potere!

 

23.

DA EDMONDO MAYOR

Carissimo Alberto.

Mandami le bozze di Ricciarda. Persisto a credere che convenga di più che l'Elvira alla Revue internationale, salvo che dell'Elvira si lascino le prime righe, le quali richiederebbero la spiegazione di cielo letterario.

Bada poi alla frase: "s'apre la soglia del (cielo) musicale, ed io su questa sostài". Non mi par ben detto s'apre la soglia. Soglia è quella pietra che sta per piano sotto alla porta e su cui poggiano gli stipiti. E se prendi soglia per porta, dovrebbe essere a patto di non farla aprire, poichè la porta si può aprire, la soglia no. Ti pare?

Seguito a pedanteggiare. Scusami ed abbimi

tuissimo

Edmondo

23/4/87

Con queste righe riceverai i volumi.

 

24.

A LUIGI CONCONI

R[oma] 7.5.87.

Bigio car(issi)mo avrai, spero, ricevuto da Venezia un letterino in cui ti esprimevo la mia completa soddisfazione per la copertina degli Amori, e ti pregavo di far procedere il lavoro della sua tiratura. Jeri ti rinnovai, per telegramma, la preghiera. Il volume è stampato e non attende altro che la veste che gli hai così artisticamente dipinta.

A volta di corriere procura farmi conoscere i nom(inati)vi dello stabilimento o degli stabilimenti che concorsero all'esecuzione della intitolazione dei capitoli, e della copertina, acciocchè io ne faccia, come ora si usa, cenno nell'ultima pagina del libro.

Abbracciandoti mi dico tuo

Alberto

 

25.

DA LUIGI CONCONI

Mil. 8/5 87.

Carissimo Alberto

Ho ricevuto il tuo letterino e in ritardo di un giorno il telegramma, essendo stato assente da Milano. La copertina è dal tipografo Lombardi Via Fiori oscuri indicatomi dal Dumolard. - Ma fino ad oggi non si è potuta stampare perchè aveano precedenti impegni - Io insisto sempre perchè si decidano e ritengo che domani Lunedì ci riesca.

Gli zinchi che ti ho spediti e quello della Copertina furono eseguiti nello stabilim.° del Conte Vittorio Turati - Mil. V. Bramante 21. Non mi ha ancora data fattura. Anderò a prenderla. M'immagino che ti diverta stando un po' fuori d'Ufficio e ti auguro di continuare in questa occupaz.e più interessante e viva certamente - Abbimi con un cordialissimo abbraccio

tuo. Aff.° Luigi

 

26.

AI F.LLI DUMOLARD

R[oma] 10.5.87.

Egregi S.i Dumolard

Il signor Bianchi direttore della "Cronaca Rossa" che si stampa costì mi pregò di permettergli la pubblicazione di qualche stacco degli "Amori". Risposi che il libro era attualmente di proprietà della Loro Ditta, e che quindi egli doveva rivolgersi a loro non a me.

Ora, il S.r Bianchi mi telegrafa che le Loro SS. accorderebbero quant'egli desidera, ma che, mancando dell'originale, io gli dovrei spedire qualche brano di bozze a mia scelta. Aggiunge che Cameroni raccomanda vivissimamente la cosa.

Rispondo, pure telegraficamente, al Bianchi che "manderò le bozze ai Signori Dumolard, perchè, se consentono, vengano a lui rimesse."

E, difatti, invio, contemporaneamente alla presente, sotto fascia, il capitolo intitolato Quinto cielo (Diana).

Non conoscendo pero nè l'indole della Cronaca Rossa nè il criterio di cui gode, non avendo anzi neanche visto alcun esemplare di essa, lascio le S.S. Loro completamente arbitri di rimettere o no quel capitolo al S.r Bianchi.

Il libro è tutto stampato, e non aspetta che di essere rilegato. Ma per far ciò occorrono le copertine che si stampano a Milano nella tipografia Lombardi. So che Conconi le ha sollecitate. Aggiungano, li prego, anche la loro parola autorevole perchè il lavoro di tiratura sia presto compiuto e siano le copertine spedite senza ritardo a Roma (Stabilimento tipografico italiano).

Nel fascicolo della Revue Internationale che uscirà, credo, domani sono pubblicati in traduzione francese due brani degli Amori. Essi possono servire Loro come di campione, per l'eventuale traduzione che si combinasse poi di stampare.

Accolgano intanto, egregi signori, le espressioni della migliore mia stima e della mia riconoscenza.

A. Pisani Dossi

 

27.

AI F.LLI DUMOLARD

R[oma] 12.5.87

Egregi S.ri Dumolard

Facendo seguito alla mia di jeri, rinnovo Loro la preghiera di voler sollecitare la tiratura e la spedizione delle copertine a Roma.

A richiamare l'attenzione del pubblico sul libro sarebbe poi opportuno di far precedere la sua pubblicazione da avvisi da distribuirsi e diffondersi nelle diverse città. A me parrebbe che se gli avvisi fossero stampati con quei caratteri italogiapponesi trovati dal bravo Conconi, la curiosità del pubblico ne sarebbe solleticata assai, e il libro potrebbe avere un buon successo almeno commerciale. Qualora credano che questo convenga loro, ne parlino a nome mio a Conconi, e mi avvertano, nello stesso tempo, perchè io gli possa scrivere sull'argomento.

Mi abbiano per dev.mo obbl. loro

A. Pisani Dossi

 

28.

DA LUIGI CONCONI

Mi. 13.Maggio 87

Carissimo Alberto

Ritengo domani di spedirti le copertine. Mi sembrano riuscite bene - Dumolard è contento - Volle lui che ritardassero la spedizione perchè non sono abbastanza asciutte e potrebbero sciuparsi nel viaggio. Scusami l'involontario ritardo - Credevo che si potessero spedire già da un pajo di giorni essendo finite. Abbimi con una stretta di mano

tuo aff. Amico Luigi

 

29.

DA POMPEO DUMOLARD

Milano 14/5 87

Stimatissimo Signore

In risposta alle stimate sue del 10 e 12 Corr.te

Spero che le coperte saranno ora in possesso dell'editore o meglio del tipografo.

Oggi stesso diedi ordine di stampare un avviso che farò distribuire unitamente alle copie.

Sarà bene ch'Ella abbia la gentilezza di attendere tre o quattro giorni dopo avermi spedito le mie copie a distribuirlo ai giornali poichè mi occorreranno non meno di quattro giorni per far in modo che arrivi in tutta Italia contemporaneamente, e sarebbe bene che i giornali ne parlassero quando il libro trovasi già presso i principali libraj.

Null'altro che augurarci una seconda edizione fra poco, mi creda colla massima stima

Suo Devotissimo P. Dumolard

Senza altra domanda a mè diretta Ella può sempre accordare a giornali di pubblicarne dei brani, sempre in un dato limite.

 

30.

DA LUIGI CONCONI

15. Maggio 1887.

Carissimo Alberto

Jeri sera ti sono state spedite le copertine - prima cioè di quanto mi avevano detto, quindi non ho potuto unire una prova con incollati i cartellini come proporrei, il che faccio ora con questa prova unica rimasta in stamperia - perchè è necessario che ti avverta che su ogni copia vi sono quattro punti segnati così = _| agli angoli per servire di norma per risvoltare l'eccesso della carta.

Avevo fatto qualche prova coi cartellini dorati, oppure colla polvere d'oro sul fondo nero; ma ho creduto migliore la presente semplicità.

Spero che ti andranno bene e di leggere il contenuto presto il quale, te autore, è il più importante, cosa difficilissima nelle pubblicazioni d'oggi.

Tanti saluti e che l'essere io, come tu dici, padrino del libro non ti impedisca la fortuna del libro che ti auguro

tuo affezionatissimo Luigi

 

31.

A LUIGI CONCONI

Roma, 18.5.87

Mio Bigio,

Le copertine sono arrivate. Artisticamente nulla lasciano a desiderare ma tecnicamente sì. L'essersi adoperata una carta lucida e per soprapiù un inchiostro zeppo d'olio rende già difficile per non dire impossibile d'incollarvi sovra i cartellini rossi. Si cambiò più volte la colla e i cartellini si staccano sempre, asportando la tinta nera. Inoltre, questa tinta insudicia le mani. Si dirà che i miei amori lasciano il segno.

Oggi si fa un ultimo tentativo per vedere se riesce di fissare la tinta delle copertine o di attaccarvi in modo sicuro i cartellini. Ove ciò non si possa, ti telegraferò, affinchè d'accordo coll'editore, tu faccia ancora stampare le copertine in modo di evitare gli inconvenienti ora manifestati.

Del resto, ripeto, per quanto concerne l'opera tua, non si potrebbe essere più contenti. La sensitiva ha il nome scritto in tutte le sue foglie e la mia vecchia domestica e Bertone, che sono i miei consueti giudici d'arte, l'hanno subito riconosciuta.

Tuo, con grandissimo affetto e riconoscenza

Alberto

 

32.

DA LUIGI CONCONI

20 maggio 1887

Accordatomi Dumolard e tipografia tutto disposto come vuoi spedizione entro 6 giorni

+ Conconi

 

33.

DA LUIGI CONCONI

22/5 87 Mil.

Carissimo Alberto

Scusami se prima di inviarti le due righe che aspetti non ho potuto fare a meno di divorare il tuo squisito libriccino - Scusami anche se io incompetente sento il bisogno di dirti che lo trovo una meraviglia di finezza e il frutto di un animo straordinariamente delicato e gentile - ti confesserò anche una cosa: In questo quarto d'ora è stato per me un balsamo e una rivelazione. Ho imparato a conoscere un altro mondo che non avevo sospettato - Non so ancora se mi addatterò a contentarmi di quello solo, sono felicissimo però di essermi accorto che esiste. - Mi spiegherò male ma importa poco perchè non vale la pena di spiegarsi meglio per quanto si riferisce a me. Ora veniamo alla copertina. Subito appena ricevuto il telegramma ho concluso con Dumolard di ristamparla - Egli trovò giusto il tuo desiderio e ho ordinato subito la ristampa. Anzi era già ordinata dal dì prima in seguito a tua lettera - ma si doveva ugualmente aspettare fino a Lunedì essendo i torchi impediti - Ritengo tuttavia che arriveranno nel termine che ti ho telegrafato - Intanto ho scelto la carta. È migliore della prima - non lucida e di tinta migliore cioè più intonata al fondo nero sebbene non tanto vera quanto a verde, il che è più giapponese = Non si tratta, credo, di ottenere dell'illusione come di fare una cosa elegante - tanto più che pensandoci dopo a lavoro finito mi pareva che quel verde così deciso su quel fondo nero facesse sembrare la copertina di marmo di Varallo.

La carta per esigenze tipografiche è ancora grossa come la prima però non lucida e in questo devo rimettermi a chi è più pratico di me, avendo veduto durante la tiratura tagliarsi la carta e distaccarsi a stento dallo zinco per aver dovuto addottarsi un inchiostro denso e una gran pressione. Con una carta più sottile bisognerebbe accontentarsi di un nero più sbiadito il che credo non convenga. Per i cartellini rossi anche terrei la stessa tinta di prima perchè sarebbe più intonata col nuovo verde e son certo migliori di un rosso più pallido. I cartellini si attaccheranno certo perchè ho fatta allo zinco l'operaz.e suggeritami. - Non puoi credere come mi sia spiaciuto questo inconveniente - come l'avrei evitato se più pratico di cose tipografiche: ti prego scusarmi.

Anche l'inchiostro sarà migliore. Stampando poi su carta non lucida verrà più nero e i tuoi amori non lasceranno il segno come vorresti -

Se avrò qualche cosa a dirti in proposito mi affretterò a scriverti e procurerò di far sollecitare il massimo possibile - Ti auguro che in tutti vi sia l'impazienza di leggere il libro che ebbi io - almeno sarà indizio di simpatia, interesse e amicizia verso l'autore - Credimi con un affettuosissimo saluto tuo amicissimo.

Luigi

 

34.

DA FELICE CAMERONI

Milano (pur troppo!) - il sabato sera dell'11/6 87

Alberto e Carlo e Pisani e Dossi

Ma insomma? Avviene a Roma la secrezione spermatico-tipografica degli Amori, od in quel sobborgo europeo, che è il Giappone? Almeno una dozzina di volte ne ho chiesto notizie a Dumolard e con comune nostro rammarico, sempre nix! Se la memoria non m'inganna, tu dovevi consegnare le copie stampate e legate, pel 15 maggio scorso. Bada che il ritardo per la copertina, o per altro motivo - compresa l'inerzia atavistica de' tuoi Quiriti - non abbia a recar danno alla diffusione del nuovo lavoro. La quasi unanimità degli Italiani non legge, perchè analfabeta, - al verde come l'Irlanda, o giù di lì - senza gusto artistico, - cretinescamente tronfia di sè nelle classi dirigenti, - infetta di masturbazione politica nel proletariato e via dicendo. Non vorrei, che a questo diavolìo di ostacoli, si aggiungesse anche la catrannonaccia di quei figli di preti e delle vigne delli Castelli da cui dipende la rilegatura degli Amori. Le stupide ed odiose nostre caste dirigenti leggono pochissimo, per secolare eredità. Figurarsi con questo caldo e colla scusa delle acque, dei bagni di S. Caterina e di Recoaro! In conclusione: affretta, affretta, affretta; se no tu stesso avrai contribuito alla scarsa diffusione del tuo nuovo libro... quasi non bastassero tante altre cause di insuccesso in questo mercato di tenori e di onorevoli politicanti.

Se ti può giovare, ecco un piccolo elenco di persone, le quali sui giornali, o per lettera, forse diranno la loro opinione sugli Amori. A quelle segnate in matita azzurra ti consiglio mandare una copia del libro, accennando come intermediario il mio nome. "Da parte di Cameroni" ciò - forse - le indurrà a prendere la penna.

In quanto al mio caro bizantinofilo Pica - ecco il suo indirizzo a Roma. Se hai una copia disponibile, portala tu stesso, od inviala presto, al N. 24 di Via di S. Andrea delle Fratte. La desidera vivamente; è uno de' tuoi ammiratori e - forse - l'intervento di questo vecchio topo di libreria fra te e lui basterà come cordiale presentazione reciproca di Pica a Dossi, di Dossi a Pica. Almeno nell'amore per l'arte, si va d'accordo, pur essendo avversari in tante questioni letterarie, politiche, sociali, ecc., ecc., ecc., ecc., di temperamento, d'ambiente, d'abitudine, ecc., ecc., ecc., ecc.

T'avverto, che il terreno - è proprio terreno, o marcita nel senso Rovaniano della parola? - dei S.S.M. e L. per Pompeo dev'essere già stato preparato da quel carissimo - e come! - regio patriota, che è S.E. il canonico Cesare Correnti. Per Dumolard, in occasione d'un certo volume sul Museo del risorgimento, la crocefissione doveva aver luogo già da tempo. Ciò per tua norma.

In quanto allo zio Davide Centemeri, Capo Ragioniere dell'Ospitale Maggiore di Milano, sappimi dire qualche cosa, in risposta a ciò che ti scrissi due mesi fa. Ce ne sono tante delle Corone d'Italia! Una dippiù - e questa volta ad un galantuomo, zelante e laborioso - e sua moglie ne sarà beata.

In fretta e furia - e sollecitando risposta - saluto te e Primo e S. Pietro in Montorio.

Orso

 

35.

DA FELICE CAMERONI

Domenica, 12/6 = Non ti dissimulo, che mi immaginava una copertina molto più tipica. Tutto il suo giapponismo si riduce al perditempo, od al rompicapo del titolo italiano in caratteri esotici all'apparenza. Mi aspettavo una fantasia orientale ed invece...! Il resto va benone, a patto che la spilorcia ed ignorante borghesia non trovi il volumetto troppo caro, a 4 lire - Mandane una copia alla signora Beatrice Speraz (Milano, via Stella, 33A). Ne terrà parola sulle Scintille di Zara, fervido giornale letterario irredentino della Dalmazia - A proposito dell'autrice di Numeri e sogni (Bruno Sperani), prega Primo Levi di una bibliografia sopra questa novità, che a me sembra notevole per la fisiologia dei pittori Lombardi dei nostri giorni, per il suo indirizzo ribelle alle menzogne sociali e per la finale intonazione alla Tolstoi. Il volume fu già spedito alla Riforma - Ricordati di Pica, a cui ieri scrissi per la mutua presentazione - Domani, ritorno a Merate presso mia madre, ma giovedì sarò quaggiù - Scrivimi presto e disponi di me. Sto combinando con Pompeo per la diffusione. Ciao

 

36.

DA FELICE CAMERONI

Milano, il 15/6 87 = Di ritorno da Merate - dove ad intervalli tengo compagnia a mia madre ammalata - speravo trovar la sospirata tua risposta, ma nix per la seconda volta. Dal 17 al 25 corrente, mi recherò tutti i giorni alla Posta di Merate, nella speranza che il tuo segretariato ti lasci 5 minuti per attendere, non a me, ma alla diffusione degli Amori. Scrivimi subito, fermo in posta a Merate, tenendo calcolo anche di quanto segue: 1 Manda a Pompeo l'elenco delle copie da te spedite direttamente, per non far dei doppi alle stesse persone. 2 Mandagli altresì l'elenco dei giornali, a cui sarebbe conveniente spedire gli Amori, secondo la tua opinione. 3 Gioverebbe altresì mandare a Pompeo quel certo volume della G.C. di statistica, o del Bodio, in cui trovansi esposti tutti i giornali, che ora si pubblicano in Italia. 4 Hai visto Pica? Gl'hai data la copia per parlarne sul Fanf. della Dom.? 5 Pompeo diffonderà, in fogli separati, il mio articolo di maggio sull'Italia, per comodo dei giornalisti, che ricevono i volumi, ma non li leggono e tutt'al più riproducono qualche giudizio altrui. 6 Dimmi qualche cosa sui Soliti Santi e per la zia che aspetta

 

37.

A FELICE CAMERONI

R[oma] 16 6 87

Mio carissimo

Dalla tua lettera dell'11 e dalla Cartolina del 12, come pure da un numero del Sole, ho capito che tu non avesti una mia - breve se si vuole - ma in cui ti ringraziavo caldamente di quanto hai fatto e fai per me, e che io, di parte mia, non ho ricevuto una tua raccomandazione per una decorazione al S.r Centemeri.

Se non ti scrivo spesso e a lungo e con tutti quei particolari che desidereresti, gli è perchè me ne manca assolutamente il tempo. L'ufficio che ho presso Crispi grave di lavoro e di responsabilità mi vieta di occuparmi di molte cose.

Per quanto posso sollecitai e sollecito il rilegatore; egli [parola mancante] alle promesse, ma il lavoro non è dei più facili. Ciò che ritardò grandemente la consegna dell'edizione, fu la ristampa della copertina, avvenuta non per mia colpa. In ogni modo, l'editore non ne avrà danno. Egli sa benissimo, e glielo ho scritto, che se dopo un certo lasso di tempo, l'edizione non sarà esitata, io ricomprerò le copie rimaste al prezzo di costo.

Non domando il tuo consenso sulla copertina, che a me pare riuscitissima. Le cosidette fantasie orientali che tu desidereresti sono cose da libretto di ballo. L'arte giapponese ha un fondo di serietà e di [parola illegg.]. Dà un'occhiata alle copertine dei libri giapponesi e ti persuaderai che quella del nostro Conconi ci può stare benissimo insieme.

Distribuirò i libri alle persone che mi hai indicato. Avea pensato di stringer la mano al S.r Pica, ma, per le ragioni che ti ho accennato più sopra, mi è impossibile di andarlo a cercare. Abbia dunque tanta compiacenza di passare da me. Mi troverà, pressochè tutti i giorni, a Palazzo Braschi.

Non dispero di ottenere una croce mauriziana al Dumolard [parole illeggibili]; ma non ti nascondo che la cosa non è facilissima perchè bisogna passare dal Ministro della P.I. e dai rinnovati statuti dell'ordine. Se si trattava della Corona d'ltalia, la difficoltà era minore [parola illegg.]. Valga ciò per tuo zio Centenari, che si accontenterebbe della Corona. Mandami, perciò, un promemoria intorno a lui - e fa in modo che, qualora il Ministro chieda l'avviso del Prefetto, questi non ne dia uno contrario al conferimento dell'onoreficenza.

Tuo per riconoscenza [parola illegg.] ed affetto

C. Dossi

 

38.

DA FELICE CAMERONI

Milano, il 25/7 87, 30 cent. in casa

Ai residui del filibus Dossi, nell'ambiente termometrico di 37 gradi dell'alma urbs.

Continuo nei numeri di protocollo, benchè da alcune settimane restino quasi tutti inevasi, per colpa dell'eccessivo tuo lavoro.

1 Dumolard ricevette dal tuo amico Perelli, 470 copie, sino ad ora.

2 Oltre le 35 copie da te inviate direttamente, altre 70 circa furono spedite da Pompeo in base ad un elenco di giornalisti e d'uomini di lettere, che ho compilato io stesso, assumendo informazioni ad hoc. Sopra 100 persone vedremo se una dozzina si degnerà far il proprio dovere, annunziando gli Amori.

3 Quasi tutti gli esemplari vennero dal Dumolard trasmessi alle librerie Italiane; presso di lui ne restano forse 80. Da Napoli e da Genova gli pervennero richieste del tuo libro.

4 Analfabetismo, - pessimo gusto ed indifferenza letteraria nelle classi dirigenti, - mancanza di réclame ciarlatanesca, - silenzio della stampa finora, tolti Pica e Depanis, - stagione nefasta in causa dei bagni, delle acque e della cura climatica, - prezzo di lire 4, spaventoso pei buoni borghesi, che comperano i libri a chili - queste ed altre ragioni mi fanno dubitare della diffusione degli Amori. Nulla di più logico del resto, in un paese, ove si vendettero 50,000 copie del Cuore in pochi mesi.

5 Hai pregato Primo di raccogliere i giornali, che parleranno degli Amori? Io e Pompeo faremo altrettanto, se non altro per procurarci la millesima prova del beotismo giornalistico Italiano, per quanto riguarda la letteratura.

6 La Speraz e il Ghisleri di Cuore e critica mi hanno formalmente promesso l'articolo. E non dubito d'altri buongustai e pensatori, a meno che tutto quanto il nostro giornalismo sia diventato una bottega alla Bocconi.

7 Qualsiasi il risultato della seccatura che ti inflissi per lo zio Davide Centemeri - non Centenari come tu vai ripetendo - te ne ringrazio per la buona intenzione. Ma non farò mai un passo - neppure di formica, - nè scriverò una sola parola - nemmeno d'una sillaba - per raccomandarlo ad altri. Se pioverà il ciondolo, sarà una gradita sorpresa per quella famiglia ultra borghese. Se no, amen. Naturalmente, nè il Centemeri, nè sua moglie, nè nessun'altro sa niente affatto di tutto ciò. E dire, che noi due - anticavalieri a vita - abbiamo sciupate tante parole per questo argomento offenbachiano!

8 Quando ti riposerai quassù nel nostro settentrione, o laggiù nel sud? Vorrei offrirti contro le noie del viaggio certe curiosità della letteratura nevrotica e faisandée, da destarti l'aquolina in bocca, come si trattasse d'un bel pezzo di Marcantonio del tuo Trastevere.

9 M'astengo dall'accennarti le mie condizioni fisico-intellettuali-psicologiche, perchè dovrei bestemmiare per un'ora di seguito contro il così detto Padre eterno. E siccome questo stupido ente non è un ente, ma una fiaba, così sarebbero sagrati iti a male.

Scrivi meno telegraficamente al tuo vecchio orso

Cameroni

P.S. = È venuto Berri a farti visita? Gli diedi il tuo indirizzo.

 

39.

A M. DANIELI

29.8.87

Caro S.r Danieli

Al conto per Dumolard che ricopierà Ella vorrà aggiungere le fatture della carta e della legatura.

Aggiungerà pure una lettera nella quale dirà che i troppi scarti di fogli risultati nella rilegatura fecero sì di non poter ottenere il numero di 600 esemplari come si era convenuto ma solo di 585.

Del resto, il prezzo dei medesimi non supera quello previsto. Il S.r Dossi mi dice di averle scritto in anticipazione che ogni esemplare sarebbe costato circa lire 1.40 tutto compreso. E il conto darebbe lire 1.41 per esemplare.

Le 35 copie che mancano a formare il numero sovraindicato furono spedite il 28.8.87, aggiunga, alla ditta.

Suo A. Pisani Dossi

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Edizione HTML a cura di: mail@debibliotheca.com
Ultimo Aggiornamento: 13/07/05 21.59

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