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De Bibliotheca

Biblioteca Telematica

CLASSICI DELLA LETTERATURA ITALIANA

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Appendice prima
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Con la penna d'oro

ITALO SVEVO

[SECONDO]

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ALBERTA.          Eppure essa è stata sempre una buona madre. Ed era sempre tanto modesta nell'abbigliamento…

TERESINA.         E allora vuol dire che io non me ne intendo affatto e tu devi promettermi di non dire che io abbia parlato cosí. Io credevo che tu fossi della mia opinione e ti facesse anzi piacere di sentirmi. Se non siamo d'accordo allora io certamente sbaglio.

ALBERTA.          Ma zia mia! Non tema di nulla! Non abbandona Lei oggi stesso e per sempre questa casa? A me piace che Ella parli con franchezza; mi piace la verità! Io non vedo Alice da molto tempo! Sarà cambiata!

TERESINA.         Una buona madre? Lo sarà ancora! Come i conigli che dal grande affetto mangiano i figliuoli! Quando vede i figliuoli si mette facilmente a piangere! Li concia di lagrime a rischio di far prendere loro dei raffreddori.

ALBERTA           (commossa). Poverina!

TERESINA.         Dici poverina? Vuol dire che in città si usa cosí e che io non capisco nulla!

ALBERTA.          Io ho detto poverini! Parlavo dei figliuoli.

TERESINA          (diffidente). Parlavi davvero dei figliuoli? (Rassicurata.) Pensa che il maggiore, Ottavio, non vuole studiare. La chiamarono a scuola. Essa inondò di lagrime i ricci del fanciullo e in tutta la settimana non trovò un momento per andare a parlare col professore.

ALBERTA.          Essa è stata sempre una persona di poca energia.

TERESINA          (diffidente). E la scusi tu?

ALBERTA.          Scusarla? Mai piú! Io sono la prima a biasimare la sua mancanza di energia. Poveri bambini!

TERESINA.         Ed io talvolta da questa seggiola mi occupo dei bambini. E fu allora ch'ebbi anche da lei quell'occhiata di freddo odio che le persone nel mio stato tanto spesso debbono subire. Ma io non so dimenticare il mio dovere. Non sono anch'io un poco responsabile se c'è un simile disordine nella casa dov'io vivo? In cucina c'è un'unica servetta e sai qual è la sua occupazione principale? Quella di rubare! Porta via di casa i migliori bocconi! Questa seggiola lo vede e Alice no!

ALBERTA.          Ma sa, zia, che le cose che lei mi dice sono del tutto nuove? Alice non fu mai un modello d'ordine ma a tal punto! da trascurare i suoi bambini… Lei che per quei bambini viveva!

TERESINA.         Ebbene! Se ne vuoi sentire di belle chiama Maria!

ALBERTA           (esitante). Maria?

TERESINA          (urlando). Maria! Maria!

 

 

ATTO TERZO

 

Stanza da ricevimento in casa di Alberta come al primo atto. È sera. L'illuminazione è scarsa. Il tavolo è meglio illuminato del resto.

 

SCENA PRIMA

CHERMIS e ALBERTA come nel primo atto. Essa è in abito di sera.

 

ALBERTA           (chiudendo un librone). E adesso andatevene. Aspetto gente. Addio! (Nervosa.)

CHERMIS.           Scusate padrona ma io dovrei intrattenervi di un affare mio.

ALBERTA           (guarda l'orologio). Sono le 71/2. Se vi sbrigate parlate pure ma presto.

CHERMIS             (avvilito). Non è cosa che si possa…

 

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Edizione HTML a cura di: mail@debibliotheca.com
Ultimo Aggiornamento:17/07/2005 20.18

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