De Bibliotheca |
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Biblioteca Telematica |
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CLASSICI DELLA LETTERATURA ITALIANA |
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Rappresentazione |
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Michelangelo Buonarroti il Giovane |
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ARGOMENTO |
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PERSONE DELLA RAPPRESENTAZIONE |
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PROLOGO |
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Mentre che i Catanesi e lor Preside, travagliati perché la fede di Cristo tuttavia più si estende nella loro città, sì come ella fa per tutta l'Isola della Sicilia, tenuto di ciò consiglio in Senato, decretano, a fine di rimediarvi, tre cose. L'una, sì come si dice hanno fatto tutte l'altre città di quella provincia, di dover mandar insieme con quelle imbasciadori a Roma che debba a ciò provvedere. L'altra che si edifichino due gran templi, l'uno in sul mare, da dedicarsi a Nettuno, e l'altro alle radici di Mongibello, a Vulcano, per aver questo propizio contro le tempeste marine e quello contro gli impeti de gli incendi di esso Mongibello. La terza è il formar una legge che quindi innanzi non si possan concluder nozze se gli sposi con le spose loro prima non giurano che, sempre che avranno figliuoli ne' quali sappiano o sospettin profession di fede cristiana, di doverlo manifestare accusandoli. Et appresso, per venirne tosto all'occasione, stabiliscon, sì tra ' nobili e sì tra 'l popolo, più parentadi e si determina il doversene la sera celebrar al tempio d'Imeneo la solennità de gli sponsali. Et essendo, fra più altri che discendon da sangue di gran principi, concluso parentado fra Corinta e Filandro, costretta Corinta dal padre a doversi sposar con esso Filandro, essendo cristiana si fugge. Avviene in tanto che Mongibello manda fuori in gran copia le sue fiamme, devastando intorno 'l paese. E Filandro, che, intesa la fuga di Corinta, s'era volto a cercar di lei mentre il fuoco si avvicinava a Catania, è creduto esser perito insieme con quella. Van'ogni riparo de' catanesi contro del fuoco, i cristiani (et im.particolare alcune donne, le quali fanno il coro nella rappresentazione) vanno a incontrarlo col Velo che ricopre il corpo di S. Agata e, liberando la città e tutta la provincia, danno cagione di ritrovarsi e Filandro e Corinta, salvi dalle fiamme per difesa e apparizione di S. Agata; e <Filandro> con esso lei tornando in Catania, converso alla fede di Cristo, sì come altri molti, diviene sposo di Corinta, mentre le donne cristiane col Velo trionfante ne danno lode a Dio. |
Persone della Rappresentazione Il Prologo un Angiolo accompagnato da due altri Angioli Aliso amico di Filandro Filandro giovane di grande stirpe Corinta donzella di grande stirpe votata a Cristo Argilla cristiana domestica di Corinta Coro di Donne Cristiane Egidia donna del Coro Celio sacerdote d'Imeneo Coro di Sacerdoti d'Imeneo Milesio sacerdote di esso Coro Ortensia donna cristiana Eufemio vecchio padre di Corinta Flavio amico di Filandro Iniziato del Tempio d'Imeneo Attilio vicino d'Eufemio Un Angiolo accompagnato da altri Angioli Ciò che per questo abisso umil terreno 1 Da voi mortali di virtù s'adopra Ha la cagione altissima di sopra Da chi monarca alberga il Ciel sereno. Tutte le cose fortunate e belle 5 Di sé dian lode a chi creò le stelle. In voi dal Ciel pioggia di grazie scende E pia rugiada di divini doni Che nutre l'alme a far gli uomini buoni E da Dio largitor natura apprende. 10 Lucida Carità, vivida Speme, Florida Fé dal Paradiso han seme. O quanta Speme e Caritade e Fede Nel cuor d'Agata, invitta diva, trovò loco! Questa non temé 'l ferro e spregiò 'l foco 15 E con la morte al mondo esilio diede. Et io quel fui ch'alla sua diva gloria Su l'alma tomba sua sacrai memoria. Sacrai memoria di una mente santa E de l'onor d'Iddio che 'n lei refulse. 20 Questa è la man che l'aureo detto sculse Onde la patria in libertà si vanta, Che vide Quinziano, a cui sì piacque Il fuoco strazio altrui, perir nell'acque. Per nuova libertà sovrano esempio 25 Vedrete, care voi d'Agata ancille, Mentre queste campagne e queste ville Proveran d'Etna un miserando scempio, Per lo cui scampo consigliero fido Di Catania conversa io scendo al lido. 30 Inspirerò, messaggio alto del Cielo, Dell'eterno Signor gli umili amici D'Agata a dispogliar l'ossa felici. Fatto un vessil del suo candido velo, Fugar le fiamme ammirerassi quello 35 E l'orgoglio placar di Mongibello. Vel d'onestà, di pudicizia cinto, Vinse sovente mille infesti ardori. Regie donzelle, da' cui regii cuori Luce il candor d'ogni virtù dipinto, 40 Regio vanto d'onor, regii costumi Son del sentiero altrui splendori e lumi. |
Edizione HTML a cura di: mail@debibliotheca.com Ultimo Aggiornamento: 18/07/05 01.24.43 |
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